
Breve introduzione al mondo dei simboli, tra esoterismo e psicologia
Chi si avvicina allo studio delle realtà altre, oltre quella fisica, si imbatte subito in disegni che raffigurano simboli, o immagini che li racchiudono, dai quadri, agli affreschi, a tutte le suggestive immagini che si trovano nei testi alchemici e che paiono talmente ermetiche da far desistere i meno motivati. Direi quasi che hanno carattere iniziatico: solo chi si impegna a voler capire e trovare la chiave, apre lo scrigno dei segreti. Esiste addirittura un libro, il Mutus Liber, che non ha nessuna parola, solo immagini, eppure racchiude tutta la Sapienza.
E dunque, cosa è un simbolo? Come si legge? Come si usa?
Un’ottima introduzione a questo mondo è rappresentata dal piccolo trattato Linee guida per l’interpretazione dei simboli di Francesco Boer che, in poche decine di pagine, risponde alle prime domande che sorgono a chi si affaccia sul Sentiero, fornendo quindi quella fantomatica chiave che tutto apre.
Come introduce anche Boer nel suo saggio, studiosi di semiotica, filosofi, psichiatri, esoteristi… molti si sono interrogati su cosa sia un simbolo, senza trovare una risposta univoca, di certo c’è solo l’origine del termine: deriva dal greco syn-ballein che significa “mettere insieme”.
Il simbolo mette in relazione due parti, soprattutto fa da ponte tra spirito e materia.
Fondamentalmente, se il linguaggio delle parole, questi segni nero su bianco che state leggendo, sono il modo di comunicare dell’emisfero sinistro, l’emisfero destro del nostro cervello si esprime – e interpreta la realtà – tramite simboli. Il linguaggio simbolico contiene molto più di quanto le parole possano dire. Inoltre, ogni simbolo ha aspetti positivi e negativi, come ogni cosa al mondo, peraltro: il fuoco scalda e distrugge, l’acqua disseta, è vita ma può esser morte, la madre dà la vita, ma certe madri la tolgono nel loro essere vampiresche… ogni qual volta ci approcciamo a questa realtà, dobbiamo studiare cosa essa rappresenta per noi ma anche per la società, per il collettivo, soprattutto quando siamo incuriositi rispetto a qualcosa che abbiamo sognato.
A livello esoterico, i simboli sono l’essenza stessa del Cammino iniziatico. Lo stesso Albero della Vita è il simbolo del percorso che ci riporta all’Unione con il Divino.
Ci sono due modi per lavorare con i simboli: osservandoli e studiandoli, amplificandoli e vivendoli, oppure contemplandoli, lasciando cioè che siano essi a manifestarsi, a parlarci, a farci intuire il loro significato e ciò che rappresentano, e soprattutto a metterci in contatto con quelle forze di cui rappresentano “il nome”.