Ci si chiede: perché Trieste?
Trieste è una porta, il confine.
Qui si toccano due mondi, due civiltà. Qui finisce l’Occidente e inizia il blocco balcanico, l’est, l’Altro. Qui si incontrano due correnti, si mescolano, qui la temperatura del crogiuolo è alta. L’ultima città a diventare italiana, dopo essere stata sotto l’Austria, sotto la Jugoslavia, a comando dei tedeschi, degli Alleati, una città senza pace.
Non è un caso se siamo a pochissimi chilometri dall’Altare Mitreo ipogeo più grande d’Europa, affacciato sul fiume Timavo, importante luogo di culto, citato anche nell’Eneide, che con il suo inabissarsi e risorgere simboleggia perfettamente il ciclo della vita.
E insomma, qui siamo, a Trieste. Dove il 18 settembre 1938 Mussolini promulgò le famigerate leggi razziali.
Da qui si espanse una lunga onda nera, che si propagò in maniera circolare, come le onde di uno stagno.
E ora, il 15 ottobre 2021, è nata un’altra onda, densa e carica di nuovi stimoli verso una Vita libera, una nuova onda che lentamente ma inesorabilmente invaderà la realtà.
Nel frattempo, 84 anni sono passati, e non è un numero a caso: è la durata dell’orbita di Urano. Secondo l’astrologia “Nel corso di questi 84 anni ognuno viaggia verso la scoperta e l’attuazione del proprio potenziale creativo”, ovvero inizia un ciclo, e lo conclude per fare posto al nuovo. Un interessantissimo approfondimento su questo movimento astrologico si trova qui.
Trieste è la fucina del nuovo, di ciò che verrà.
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